Si è spento, dopo una vita di lotta e passione, il nostro caro Partigiano Paolo Ruffino.
Noi di Nichelino in Comune abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo, ascoltarlo, confrontarci con lui in tantissime occasioni. L’ultima volta in occasione del suo novantaquattresimo compleanno, l’ultimo, festeggiato assieme a noi presso il Circolo Primo maggio di Nichelino.
Riportiamo di seguito le parole della presidente dell’ANPI di Nichelino rivolte al Paolo Ruffino: Alla cara memoria del nostro partigiano Paolo Ruffino
Ciao Paulin,
Sapevamo che il momento sarebbe arrivato. Ci avevamo sempre scherzato.
Tranne quella volta che hai letto il tuo messaggio di saluti al funerale di Gino, il nostro caro compagno Luigi Arboletti.
Lì abbiamo capito, che ci stavi iniziando a pensare con maggiore serietà, a quando sarebbe arrivato il tuo momento.
E purtroppo eccoci qui, è arrivato il nostro momento di salutarti.
Non è facile raccontare la persona senza rischiare di cadere nella retorica, nell’epica e nell’eroismo.
Non vogliamo santificarti, non ti sarebbe piaciuto: ci avresti detto “Esagerumanen!!”
Sei stato figlio del tuo tempo, hai combattuto contro i nazifascisti tra la Val Sangone e la Val Susa. Lo raccontavi così, come una scelta naturale, un salto
al di qua della linea che per te era scontata, stanco di tante angherie di cui eritestimone.
E dopo la guerra, nessuna medaglia, nessun eroismo, nessun vanto: avevi solo fatto il tuo dovere. E spesso dicevi con rimpianto di non aver fatto abbastanza, che i morti in battaglia si meritavano più di te quel titolo, l’onore del Partigiano.
Dopo la guerra tornavi ad essere una persona che fa la sua parte, quotidianamente, nella società: una vita intera in fabbrica, orgoglioso figlio dell’Officina, come la canzone che ti piaceva tanto, che cantavi in montagna eche la banda non suonava mai al 25 Aprile.
Hai vissuto da Partigiano tutta la tua vita: non hai mai smesso di partecipare, di schierarti, di scegliere. Dalle lotte per la concreta attuazione della Costituzione nei luoghi di lavoro, alle iniziative partigiane e sia sulle questioni di attualità come i beni comuni, l’acqua pubblica, l’impegno per la pace, la difesa della Costituzione e il contrasto al revisionismo e alle organizzazioni neofasciste.
Non sei stato un eroe, non sei stato un santo: sei stato un uomo che ha fatto scelte importanti, a volte hai fatto errori e hai vissuto tutte le contraddizioni che questo comporta.
Di te ricorderemo però l’umiltà, la curiosità e la volontà di interrogarti e interrogare le persone intorno a te, la capacità di rimetterci in discussione e perché no, convincersi a cambiare idea, ogni tanto.
Non su tutto. C’erano cose sulle quali non avresti mai cambiato idea. Il Comunismo, imparato sui monti in quei mesi di fatica e lotta con la tua brigataGaribaldi, la 41a “Carlo Carli”, “quella del Fassino giusto”, come dicevi sempre.
E poi le tre parole chiave, quelle che non mancavano mai nei tuoi discorsi: la Pace, la Giustizia Sociale e soprattutto la Libertà.
E tanti di quei valori, tante di quelle scelte, le hai raccontate infaticabilmente, nelle scuole, nei gruppi di giovani, alle iniziative cittadine, anche oltre i confini di Nichelino.
Sempre attivo, lucido e presente anche oltre le capacità fisiche, fino a strapazzarti e farti rimproverare da chi si preoccupava per te.
L’ANPI e la cittadinanza oggi perdono una persona importante, che ha sempre portato avanti con integrità la scelta antifascista della Resistenza
partigiana.
Come diceva la nostra Presidente Nazionale Carla Nespolo, scomparsa qualche mese fa, “la vita è una staffetta”: oggi tocca a noi delle generazioni successive proseguire con responsabilità il cammino della Resistenza di cui Paulin è stato protagonista anche aprendo l’ANPI ai giovani e garantendo continuità nel rinnovamento.